(ANSA) In aumento gli interventi di protesi alle articolazioni

In aumento gli interventi di protesi alle articolazioni Iss, quasi il 60% sono all’anca, circa il 40% al ginocchio (ANSA) – ROMA, 7 NOV – Sono sempre di più in Italia gli interventi chirurgici di protesi articolare. Nel 2014 sono stati effettuati in totale 175.290 operazioni, di cui il 56,8% per protesi d’anca, il 38,4% per il ginocchio, il 3,8% di spalla e l’1,0% di altre articolazioni (polso, gomito, caviglia). E’ quanto emerge dal terzo rapporto del progetto Registro italiano ArtroProtesi (Riap), coordinato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e supportato dal ministero della Salute.
I dati indicano che nel 2014 il numero degli interventi è aumentato del 2,2% per l’anca, del 4,0% per il ginocchio, del 12,6% per la spalla e del 7,0% per le altre articolazioni. Sulla base dell’analisi delle schede di dimissione ospedaliera (sdo) dal 2006 al 2014, il rapporto mostra una crescita generale continua: nel 2006 gli interventi sono stati 142.831, per arrivare a 169.735 nel 2013 e 175.290 del 2014. Complessivamente nel 2014 sono stati 67.365 gli interventi di sostituzione articolare del ginocchio, il 50% dei quali fatto tra Lombardia, Veneto, Toscana e Sicilia. Sono stati invece 96.147 gli interventi di protesi d’anca, di cui il 67,2% di sostituzione totale e il 61,8% fatto sulle donne. Per gli interventi di sostituzione totale dell’anca l’artrosi è stata la causa più frequente (80,9%), seguita dalla frattura del collo del femore (14,1%) e altri disturbi delle ossa e delle cartilagini (2,9%).
Come per molte prestazioni sanitarie, anche in questo caso il rapporto rileva una forte mobilità interregionale, in particolare dalle regioni del Sud verso quelle del Nord e del Centro. Lombardia, Provincia Autonoma di Bolzano e Toscana sono le regioni più ‘attraenti’, mentre Molise, Basilicata e Calabria quelle con gli indici di fuga più elevati.
Riguardo al volume di attività però, il rapporto rileva in generale su tutto il territorio nazionale un numero significativo di strutture di ricovero con basso volume di attività.(ANSA).