(Ansa Sanità) Schillaci, con Registro fratture fragilità più politiche mirate 

(ANSA) – ROMA, 15 GEN – “La prospettiva di un Registro italiano sulle fratture da fragilità assume particolare rilevanza nel contesto italiano: un sistema di monitoraggio capillare permetterebbe di raccogliere dati preziosi su frequenza e esiti delle fratture, facilitando l’elaborazione di politiche mirate”. Così il ministro della Salute Orazio Schillaci nel corso del convegno ‘L’impegno italiano per le fratture da fragilità’ tenutosi oggi presso l’Istituto superiore di sanità (Iss) a Roma, in cui si è discusso della possibile realizzazione del Registro con la collaborazione tra Iss e Osservatorio per le fratture da fragilità (Off Italia), che assieme alle “società scientifiche e le associazioni dei pazienti sarà in questo senso cruciale per l’attuazione di questo progetto”. Le fratture da fragilità, ha spiegato Schillaci, “rappresentano una delle principali criticità che interessano le persone in età avanzata e i pazienti affetti da malattie rare dell’osso”, nella seconda nazione più longeva al mondo. In Italia “gli over 65 potrebbero rappresentare il 34-35% della popolazione entro il 2050 e che sono destinati ad aumentare anche i cosiddetti grandi anziani”, ha proseguito il ministro, evidenziando i progressi nel garantire agli over 65 l’intervento per frattura del femore entro 48 ore dal ricovero: “I risultati Pne 2023 evidenziano un miglioramento della tempestività di questo intervento chirurgico con il 59% di pazienti operati tempestivamente contro il 53% del 2022 e il 48% del 2021”.  Fondamentali prevenzione primaria e secondaria, ha aggiunto, ricordando il valore dei registri già esistenti come “il Registro italiano artroprotesi (Riap), che ha aperto la strada ad altri registri innovativi, come il Registro italiano dispositivi impiantabili per chirurgia spinale (Ridis)”. Serve “un impegno condiviso per costruire, ampliare e mantenere attiva la rete di collaborazione con le Regioni e le altre istituzioni coinvolte nell’implementazione della raccolta dei dati e tutta l’infrastruttura necessaria”, ha concluso Schillaci, affermando come sia “essenziale studiare e individuare una soluzione che permetta di capitalizzare e rafforzare quanto già realizzato” per “una migliore codifica delle fratture da fragilità, della definizione della loro natura, storia naturale e monitoraggio, al fine di intervenire nel migliore dei modi per la loro prevenzione e trattamento”. (ANSA).